lunedì 29 novembre 1999

Visto da qui.

Un’altra settimana e passata, fin troppo rapidamente, il calendario si consuma mangiucchiandosi un giorno dopo l’altro, in men che non si dica ci ritroveremo a Natale, i primi furtivi fiocchi di neve sono già scesi oggi, su una Milano talmente indaffarata da non essersene nemmeno accorta, due gocce di pioggia l’hanno cancellata via senza gettare tutti in allarme.

I giorni passano e gli argomenti sono sempre quelli, il governo che salta, gli accordi, la crisi, le pedine sulla scacchiera ( che sono sempre le stesse consumate e logore) diventano da bianche nere e da nere bianche con estrema facilità, in tv si sente parlare ancora di delitti, donne uccise da zii, cugine seconde madri, ex amanti del proprio marito, ex fidanzati che non hanno ancora dimenticato, donne importanti che fanno riforme insensate, altre che si dimettono, suscitano scandalo e poi ci ripensano, donne agli arresti domiciliari da 7 lunghi, ingiustificati anni che finalmente riescono ad oltrepassare il selciato e incontrare i propri figli, in una libertà che è finta come quella di  un crudele reality.

In tutto questo continuano i nostri impegni settimanali, il cinema del martedì sostituito da un bel telefilm, il teatro del giovedì, il venerdì ballo e sabato ancora teatro, perché il cervello ha bisogno d’ossigeno, nutrimento e una lunga caparbia sessione di allenamento culturale per sopravvivere allo schifo della tv, che da oggi è digitale, stracolma di repliche del passato ma astratta, l’immagine nitida sostituita da tanti quadratini colorati,  coriandoli che formano quadri futuristi.
Gli studenti bloccano le strade e salgono sui monumenti e l’ennesima soubrettina minaccia di darsi alla politica, ha accettato l'incarico di responsabile nazionale Cultura e Spettacolo.

Parole, parole, parole soltanto parole parole tra noi(?)

…e il tempo passa e sembra scivolare senza traccia, ci lascia insensibili, non più attoniti in questo paese che è tutto una farsa, fatto di comici e prime donne, un grande spettacolo di cabaret ma con i risvolti amari della tragedia.

È questo il resoconto di una settimana… vista da qui.

Visto da qui. (Maria Grazia Pontorno Finestra, 2006)

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