Siamo a giugno inoltrato ma la stagione tarda a decollare, oggi il cielo brumoso carico di nuvole minaccia acquazzoni rabbiosi, il gazebo sul terrazzo di fronte a casa mia contornato dalle siepi incolte sembra quello di un villaggio turistico, mosso dal vento a fine stagione, e all'orizzonte si ha quasi l'illusione di scorgere il mare grigio increspato di onde cattive, ma siamo a Milano e l'afa oppressiva non ha nulla a che vedere con il profumo di salsedine e sabbia. Sarà perché tutta la settimana si sta chiusi in uno scantinato con poche fineste a scrivere senza alzare mai la testa, sarà perché si sognano le vacanze vicine, ma troppo brevi, ma un po' di malinconia mista ad uno strambo stato di smarrimento spinge a pensieri dissonanti e allucinazioni romantiche. Metto su un cd con lo stesso mood e mi abbandono alla pioggia che presto cadrà, in questo sabato milanese che nella mia mente è una giornata di fine settembre al mare!
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