Al momento ho un lavoro più o meno stabile, poco creativo o forse troppo, non so ( dipende dai punti di vista) ho se non altro finalmente uno straccio di contratto, ma la voglia di scrivere mi ha spinto a girovagare per annunci, così più per curiosità che per necessità ho risposto a una proposta di collaborazione davvero promettente: ” articolisti, giornalisti, free lance, blogger per lavoro serio e ben retribuito, mi sono detta ” perché non tentare” e poche ore dopo l’invio del cv, eccola la risposta nella mia casella e.mail.
Un decalogo stile Fightclub, fatto di 10 favolosi punti, uno più favoloso dell'altro; la prima regola del “write club” recita proprio così:
…l’articolo potrà avere come tema principale la vita privata, gli hobby o gli argomenti di studio personali…il pagamento dell'articolo comporta la completa vendita intellettuale dello stesso.
La cifra pattuita è di 1 cent ogni 15 parole.
1 centesimo?! ho riletto più volte perchè pensavo di aver visto male...e invece no.
Dovrei essere pagata per scrivere di me, la mia vita, le mie passioni per mettere a nudo me stessa alla modica cifra di 1 centesimo? Va bene la crisi, ma questo mi sembra davvero troppo, troppo poco!!
Se l’uomo è la professione che svolge, io sono fatta di parole, ergo sono davvero di pochissimo valore, quotazione di mercato irrisoria, quasi pari a nulla.
Costo poco, produco molto e non sporco d’inchiostro.
Temo di aver miseramente sbagliato il titolo del blog, la parola non è in vendita ma in svendita, e allora se è così caro fantomatico datore di lavoro, io le parole le regalo … e a te ne riservo non 15 ma solo una, bella lunga che però ometto per bon ton.
(Immagine tratta dal sito: www.giovanidispostiatutto.com)
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