lunedì 29 novembre 1999

Non ballo il tango col caschè, però...

Da qualche mese io e il ragazzo con la fossetta frequentiamo un corso di ballo.

L’appuntamento fisso del venerdì, ultimo giorno delle settimana lavorativa è diventato una scadenza immancabile. Da prima affrontavo la serata con un pizzico d’angoscia e pigrizia, ora nonostante la stanchezza accumulata sono pronta a buttarmi nelle danze senza troppi sbuffi.
L’idea, nata quasi come sfida, era quella di fare un’attività semi fisica insieme, ma per colpa della sola ora di lezione e grazie al mix volto alla socializzazione, riusciamo a ballare insieme davvero poco.
Questo change continuo di compagni di ballo aumenta la nostra autonomia e ci da modo di accedere a nuovi universi psicologici.
In queste poche lezioni ho capito alcune cose preziose, una su tutte è che nel ballo come nella vita le coppie litigano, bisticciamo e si lanciano frecciatine, la dama non si arrende al comando, è restia alla stretta, memore di tante piccole o grandi battaglie femministe non vuole cedere la sua supremazia, e anche in pista sfugge alla spinta e pretende di guidare.

I meccanismo è semplice; il cavaliere sta fermo e l’istruttore chiama il cambio dama, quest’ espediente permette di conoscere e sperimentare diversi tipi di cavaliere, che riassumendo si possono dividere in:

Cavaliere autonomo: non importa cosa faccia la dama lui porta avanti la sequenza trascinandola e sbatacchiandola a destra e a manca “ proprio come se fosse una bambola”
L’impacciato frenetico: sfugge lo sguardo, esita e trema nei giri,  si arrende alla supremazia femminile e zompetta appena si libera dalla sua stretta. Effetto coniglio impaurito assicurato.
Il timido e basta: perde completamente la testa, non sente la musica e non ha totalmente ritmo, arranca con la conseguenza e alla fine la dama è irrimediabilmente stordita ma anche un po’ delusa, non sono riusciti ha fare neanche un passo corretto, ma hanno sperimentato molti altre nuove varianti,  alcune davvero divertenti.
Il sicuro e pretenzioso: vuole avere ragione anche se sbaglia, ti manda in orbita o contro i muri durante i  giri, rivendica  ad ogni passo il comando.
L’appiccicone: ti stringe più del dovuto, t’affonda le unghie nel fianco e invade il tuo spazio fisico, un vero incubo per la compagna che, sentendosi totalmente in trappola spera in una sostituzione o nella fine della canzone.
Personalmente, tra quelli elencati una mozione di merito va al cavaliere stupito, colui che non credeva proprio di azzeccare nulla,  soddisfatto e  inebetito si complimenta per la riuscita, gioisce con la dama ocasionale e torna a casa con la prova di essere almeno un po’ capace, lo userà come mantra fino al venerdì successivo, sfoderandolo tutte le volte che la sua di compagna cercherà di mortificarlo ancora.

Il ballo è un’efficace terapia comportamentale e di coppia,  insegna disciplina, complicità, affiatamento e sicurezza di se'.


Ps) E’ inutile negare che come il mio ragazzo con la fossetta non c’è nessuno, un segreto che non gli sveliamo se no si pavoneggia, perchè nella vita come nel ballo è lui il mio cavaliere ideale, con cui fare i passi giusti e ridere degli sbagli ;)

Non ballo il tango col caschè, pero...
(Fonte immagine: http://rosaspina_mia.ilcannocchiale.it/?r=29284)


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