lunedì 29 novembre 1999

...quel sentimento divenuto film ma fin troppo reale...






La parola di oggi è intolleranza, sentimento obliquo che tutti scoraggiano, deprecano e scansano additandolo condannandolo, ma che intimamente provano o hanno provato. L’intolleranza:  un forte senso di non appartenenza a quel determinato soggetto, oggetto, situazione, alimento.



 Ciò che rende impossibile l’assunzione, causa ricetto. La mancata affinità a…, la non legittimazione di…, l’intolleranza spinge alla discriminazione, all’esilio, ad atti a volte sconsiderati, violenti, ingiusti, incostituzionali. L’intolleranza spinge alla non accetta zio e di ciò che è evulso a noi, al nostro gruppo razziale, sociale, sessuale…ecc ecc tutto ciò che riteniamo insopportabile.



Questo sentimento è senza dubbio dovuto al’ignoranza per la maggior parte delle volete è dovuto alla ristrettezza mentale, alla mancata empatia tra creature viventi, allo scarso sentimento cristiano, per la maggior parte delle volte l’intolleranza va allontanata, cancellata, deprecata e scongiurata, l’antidoto è la conoscenza, la pazienza e la voglia di comprendere, in campo alimentare le intolleranze vengono combattute con l’assunzione controllata di piccole dosi della sostanza a cui il nostro fisico si ribella, anche se molte volte i risultati positivi vengono penosamente disattesi il tentativo vale sicuramente la pena.



Per tutti gli altri casi l’intolleranza non può essere curata, ma va assolutamente stimolata, io stessa sono intollerante a molte cose e (purtroppo) persone, al fumo, ai soggetti estremamente maleducati, alle persone dallo scarso rispetto per gli altri, a chi egoisticamente vive la propria esistenza all’ombra dei propri bisogni, a che schiaccia gli altri per il proprio benessere e a chi fa dell’ignoranza il suo vanto e prestigio. Sono intollerante all’intolleranza,e l’intolleranza è intollerante a me…



Che fare allora per uscire da questo circolo vizioso che rende l’esistenza malsana? Ribelliamoci all’oggetto e al soggetto intollerabile con calma, intelligenza e pazienza unita ad un innocente pizzico di umanità compassionevole, combattiamola con le armi che teme di più: l’intelletto di cui è in difetto e l’indifferenza.



Oggi, domani e sempre stimoliamoci a crescere sperando di non diventare noi stessi il prodotto intollerabile, per alcune persone la strada è davvero in salita, una scalata che nemmeno si preoccupano di iniziare.



Chissà se sta leggendo questo post e magari si accorge di quel che suscita? L’egocentrismo di cui è afflitta la renderà più felice per l’importanza data, perché infonde nell’altro un sentimento vero e vivo, uno e  uno solo però ; questo, nauseabondo e rigettante.

1 commento:

  1. ... "scarso sentimento cristiano"...No, scarso sentimento e basta , scarso amore e basta, scarso forse anche il cuore delle persone.Le religioni possono essere un grande veicolo di pace ma anche di guerra xchè è l' uso che le persone ne fanno spesso sbagliato il problema.

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