Questo lavoro mi sta pericolosamente anastetizzando il senso critico, mi assorbe così tanto (energeticamente e meccanicamente) che mi rimane pochissimo tempo per farmi un frullato di notizie, carpite qua e là, da giornali online, post di facebook, amici, colleghi, settimanali cult e da telegiornali di regine quanto basta per inocularmi una razione di realtà esterna.
Così spilucchio un po’ e so ad esempio che; in sei mesi in Messico sono stati uccisi 59 giornalisti nello stesso periodo dello scorso anno erano 53, che Brancher dichiara di volersi dimettere , e che qualcuno di eccelsamente potente da' la sua benedizione, giusto per evitare polemiche; che tra questo personaggio e un altro dal nome fine…ma dai meno fini scopi è ormai divorzio, vogliamo sapere chi pagherà gli alimenti e soprattutto chi avrà l’affidamento della prole, che ben 4233 persone si sono riversati per le strade di Seattle travestiti da morti viventi, la stessa scena si ripete ogni sera verso le 6.30 quando sfatti e provati dallo sbalzo termico passiamo dalla surgelazione dei nostri uffici al forno di una Milano impietosa.
Ora so che allo spazio Oberdan c’è stato Emanuele Filiberto ad inaugurare festante una mostra sui suoi cimeli i famiglia, tra un olivetta e un cetriolino il rinfresco ha riscosso un successo regale.
Leggo che in Finlandia dal 1 luglio internet è un diritto, da noi è un lusso-droga-unica salvezza per carpire reale informazione e semi libera circolazione di idee, a New Delhi si protesta e si ci fa arrestare a centinaia per essersi opposti al rincaro esagerato del petrolio, e che nel Golfo del Messico la popolazione può avverare il sogno di fare letteralmente il bagno dei milioni di milioni di miliardi. Che desiderare di più??
Mentre finisco di sorbirmi questo beverone indigesto mi domando: non era meglio non sapere?
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