La parola di oggi è decisamente: sconfitta.
Mentre tutta alla penisola piangeva la bruciante delusione per l’uscita della squadra nazionale dai mondiali, il Paese vero si preparava a scendere in piazza e manifestare contro manovre di governo che minano nel profondo un’ Italia già di per sé mutilata, tradita e affamata.
La sconfitta è doppia perché alla rabbia per la penosa figura che gli azzurri hanno fatto davanti al globo tutto, si potrà subito porre rimedio con la cacciata dell’allenatore infame e inefficiente, che ammettendo prontamente la sua incapacità se ne’ tornato a casa fischiettando beffardo un waka waka liberatorio, mentre l’allenatore vero, quello del paese per intendersi, non si potrà sostituire così facilmente (… temo ne’ ora ne’ più avanti).
E quindi oggi afflitti e stanchi, provati dal lavoro arretrato e del tempo perso per guardare il penoso tentativo di sfida di ieri, siamo stati inchiodati alle nostre scrivanie senza sosta proprio come tanti soldatini meccanici, un po’ scocciati sul finire della giornata per quello sciopero dei mezzi che ci ha fatto tornare a casa in autobus carro merci e metropolitane sudate.
Ma forse è stata solo una barzelletta , l’Italia alla fine la partita l’ha vinta e presto gareggerà con l’Argentina la finale, chi perde si prepari ad crisi tremenda …
Ok, per questo … mi sa che tutte e due le nazioni hanno già dato!
Ma è solo un sogno?
…un brutto sogno!
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