Anche quest’anno Natale bussa insistentemente alla porta, visto il freddo che fa, la neve, gli autobus che latitano ...
Ci siamo stupiti nel vedere le prime luminarie apparire a fine ottobre, i panettoni appollaiati sugli scaffali dei supermercati poco dopo e via ...sono sbucati i decori gli alberi e le strade dello shopping sono diventate infernali (più del solito) nastri di gente imbacuccata che si annoda e s’intreccia fuori e dentro i negozi, spintonando e sospingendosi a vicenda fino alla meta successiva.
E anche quest’anno sono indietro con i regali e non avrò tempo di sceglierli in modo sensato, mi darò al panico la vigilia, correndo da un capo all’altro della metropoli intasata, saltando tra un tram e l’altro senza fiato.
Ci sono cene da pianificare, pacchetti da confezionare, dure sessioni di tetrix per incastrare tutto alla perfezione, acrobazie circensi e video conferenze per non scontentare nessuno.
Chi capisce il dramma non si arrabbierà per il regalo in ritardo, la taglia sbagliata, il solito pigiama e la cravatta, il bigliettino fai da me, la carta riciclata e il fiocco di due anni fa.
Giorni convulsi, bilanci e speranze per il Natale troppo breve e un anno nuovo che freme.
Le cene da 800mila calorie, che vanificheranno gli sforzi di un saggio di danza estenuante fatto di prove inutili e costumi ridicoli, quei 3 minuti di gloria effimera, tanta fatica ma un bel sorriso soddisfatto sul viso...almeno questo è fatto!
L’altra sera mentre tornavo a casa ho visto che qualcuno abbandonare la sua pedana vibro massaggiante davanti al marciapiede, lasciando incustodita la sua vergogna, in balia dello sguardo curioso di tutti, ha dichiarato resa alla ciccia di troppo, o forse era un regalo dell’anno prima, uno di quei pacchetti-buoni propositi-compromessi in cui si cade…
Che sia il giusto monito per non commettere lo stesso azzardo quest’anno??
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