Cambiamento - Foto Google.
Poco meno di un mese fa ho scoperto che una persona prima molto vicina aspetta un figlio, il primo. Ha la mia età. L’ho vista diventare donna, trasformarsi sia dentro che fuori, evolvere la sua personalità tanto da non riconoscerla più, o forse conoscerla finalmente bene. Anche se ormai semi sconosciuta la notizia di questo evento così grandioso e potente nella sua vita mi ha toccato e rallegrato, fa riflettere sul tempo che passa e sui cambiamenti, inesorabili e sulla corsa inarrestabile del tempo.
Così come penso al vicino di casa che ho perso di vista solo un anno fa, lo ricordavo al liceo e invece ha solo 5 anni meno di me, frequenta il terzo anno di giurisprudenza e vive da solo. In un attimo ti vedi vecchia, per nulla indipendente e anche un po’ patetica soprattutto quando ti accorgi di aver pensato e detto: “beato te” a voce alta, nel pianerottolo di casa.
Anche la città intorno, quella che vedi ogni giorno non è la stessa di un minuto fa, sono passata in tram davanti ad un palazzo per quasi 18 anni, lo stesso tragitto praticamente ogni giorno, anche questo sabato per ben due volte andata e ritorno. Non mi sono accorta della sua assenza, solo la sera ripassandoci a piedi la scoperta; al suo posto macerie e una piccola scavatrice.
Quest’anno ad aprile saranno già 3 anni che mi sono laureata, mi sembra ieri che zampettavo tra un aula e l’altra con una pila di appunti in mano.
La forza del cambiamento e del tempo che passa è davvero prepotente.
Tutto si trasforma, muta… tutto tranne la mia maestra delle elementari, la Signora Rossi, sempre uguale e superba come allora, la sua pelliccia e il suo cappello con la piuma sono sempre lì e mi sembra ancora di sentire i suoi consigli su come stare composta e non mangiare le unghie.
Ma questo, era davvero tanto tempo fa.
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