Se tutto passa, e passa veloce, se tutto reclama il suo
spazio, in mezzo al caos e lo schiamazzo dei giorni, che sono per ragioni
avverse o scontate, sempre gli stessi.
Se tutto ha un senso, anche se ci
sfugge, se questo attimo realmente non ci appartiene e ne siamo consapevoli,
se…
Se questo mondo che gira e non ci lascia scampo, tra
terremoti e uragani, emotivi e reali. Se non abbiamo manco il tempo di
prendercelo il nostro tempo, se è vero che la corrente ci sta trascinando in
anni che sembrano giorni, e il nostro trasformarci non si evince se non in una
frazione riflessa, allora…
Fermati un attimo qui, con me e manda tutto all’aria per un
istante, spegni il controllo e accendi lo sguardo su un punto lontano, il tuo
punto.
Allenta le redini e lascia che la corrente attraversi le
tue tempie, i fianchi e i piedi, che scivoli via. Solo per un istante, nostro,
tuo.
Che il mondo vada in frantumi, che le responsabilità stiano
in piedi da sole, che l’ansia di essere lasci il posto all’essere è basta.
Nell’immobilità
di un istante, solo per poco, solo per quella frazione di spazio, in cui puoi
essere tu, senza il contorno, senza pretese, senza i divieti e senza lo schermo
e i tasti che ti bloccano le dita.
La vita, sta scivolando lontana, troppo veloce, troppo
estranea ed è forse il tempo di prenderci di nuovo il nostro tempo, quello
interiore, quello vero.