lunedì 16 luglio 2012

Le streghe di Eastwick





La complicità femminile è un mito contradditorio e instabile, proprio come noi: umorali, in preda agli scompensi sentimentali, ormonali e fisici.
No, non sono esagerata è che se davvero ci unissimo (Noi), il mondo cambierebbe davvero, o forse sarebbe ancora peggio?

Boh, so solo che abbiamo super poteri che spesso non usiamo, o che sfoderiamo a sproposito, ci lasciamo tentare dall’invidia, dalla voglia di uniformarci, dall’ambizione e perdiamo.
Perdiamo una partita importante che si gioca in gruppo e non in solitario, perché l’unione a volte fa la forza, ovviamente a volte.

Siamo pronte a darci totalmente, a lanciarci in un’empatia congenita esagerata e poi un minuto dopo a giudicare aspramente, condannando, facendo carte false e spergiurando.
Sappiamo essere crudeli, infantili e ingiuste, ma anche sconfinatamente generose e accoglienti.
Insomma non abbiamo mezze misure.

Forse questo ci rende uniche, forse per questo in miglior amico di una donna non può essere una donna, se non se stessa, cercando di disciplinare doti e difetti, con maestria da equilibrista.

E proprio ora, sento quel gridolino di entusiasmo, quella vocina di felicità, falsa, falsissima ma così divertente.

venerdì 13 luglio 2012

La gatta sul tetto che scotta



È tornato un gatto nel mio cortile, erano anni che non ne vedevo uno. Stasera mi sono affacciata alla finestra ed era lì che mi fissava mentre camminava incauto, su un cornicione. Non c’è la luna, e il suo profilo nell’ombra è fantastico, tra i glicini in bilico, scivola nel tiepido di questa sera chiara e stanca.

Esplora, si gode la pace in mezzo a queste voci della città. Si fa gli affari suoi e io anche.
Mi piacerebbe uscire per far scorribande con lui, silenzioso e indiscreto, c’è ma non si vede, non ha bisogno di scappare, perché su i tetti si gode la vista senza essere preso.

Sbircia nelle finestre la vita che passa e non se ne cura di tutto ciò che accade lontano dalle sue vibrisse impazzite da un alito di vento, profumo di bucato, cibo e di fumo, e come fumo si dissolve nella notte che è appena iniziata.

venerdì 6 luglio 2012

La vita degli altri

 Sbirciare. Foto google

Sono andata a farmi un giro tra i profili di persone che vedo ogni giorno, twitter, facebook…i soliti documenti d’identità che condividiamo in rete per il compulsivo desiderio di comunicarci agli altri.

Ho trovato vite che non conosco, frammenti di esistenza inedite, facciate o realtà? Leggere la vita degli altri è un esperimento interessante, a volte riserva banalità sconcertanti, altre preziose perle non celebrative.

Mi domando se anche la mia, vita scritta intendo, sia altrettanto foriera di sorpresa per gli altri. Dopo pochi minuti smetto di pensarci, e mi convinco che farsi gli affari degli altri a volte è un passatempo divertente quanto una puntata di “24 ore in sala parto”, ti affascina l’orrido di scoprire quello che sai già, ma che vuoi negare a te stessa di sapere.