martedì 20 marzo 2012

La parola si consuma



All’inizio c’erano i libri, diventare scrittrice era un sogno fantastico, un’elite per pochi,  piena di fascino ed eccentricità. Le pagine erano tante, parole misurate, frasi compiute, il rigore dei paragrafi, la soddisfazione dei capitoli. L’incipit, la prefazione, la dedica…

Poi sono arrivati i blog, democratica rivincita, essere blogger prima era cool, poi la normalità. Adesso è quasi noia, per le troppe parole messe in rete, lette velocemente, senza soffermarsi sullo stile e la confezione. Si scrive tanto, si scrive quasi ogni giorno, poi di meno …

Con twitter ti sono concessi solo 140 caratteri,l’azione immediata, il pensiero di un attimo, svanito, perso. È come scrivere nel nulla, per me è anche un sfogo gettato nel mare. Troppi link che rimandano a blog, che sponsorizzano libri, che racchiudono mondi in tutto il pianeta. Tanta fatica…si ci perde dopo pochi click.

Facebook è affermativo, è un ritorno all’usanza romana del pollice  alzato, ma di quello verso nessuno se ne cura. Diritto al piacere e non al dissenso. Riciclo di stupidate, cazzeggio, piccolo mondo fatto di amici sconosciuti e finte prospettive d’incontro.

Ora Pinterest…basta una foto, anche non tua.

La parola è una fiamma che arde in tutti, anche se si accorcia, si adatta, si trasforma.
Alla fine la parola si consuma.

martedì 13 marzo 2012

Donne sull'url



Scova la notizia, origlia un mood, scrivi un post, aggiorna il profilo, condividi il link, twitta con me? Twitta che? 

A un certo punto non sai più se vorresti urlare BASTA o ANCORA? Perché ognuna di noi è schiava della propria droga, oppure la droga è semplicemente la nostra vita.

Siamo schizofreniche e scostanti, proprio come nelle relazioni, quando pensiamo di aver esagerato, di doverci ridimensionare un po’, cediamo e ne pretendiamo ancora, perché ormai siamo animaletti della rete? Ci sguazziamo tra le maglie o siamo intrappolate?

9 ore di ufficio, 45 minuti di traffico ed eccoci ancora davanti a uno schermo, spesso in tutto questo tempo la nostra connessione non si è mai spenta, sempre online, sempre available. Ecco il mio ritratto e quello di un sacco di donne come me, sull’url di una crisi di nervi, ma pur sempre sull’url.

Quello che potete leggete nelle pagine antecedenti a questo post, sono frutto di più di un anno di scrittura su una piattaforma: splinder che ora non c’è più. Sono in ordine sparso, così come di fretta le ho potute salvare, quelle parole che mi hanno accompagnato tra giornate incasinate in ufficio, tragitti in autobus, scoperte, camminate nella mia città e riflessioni.

Come allora anche oggi sono una “copywriter alla ricerca della felicitàperché se per lavoro la parola è in vendita, nella vita è tutta un’altra cosa.