martedì 15 maggio 2012

La signora purga tutti



Suggestione: La signora ammazza tutti, 1994 Kathleen Turner

Avvistata 60 enne con un’enorme peretta da purga su un autobus milanese, fermarla è importante, sta tornando a casa da suo marito.

Sarà perché è periodo di 730 e dichiarazione dei redditi, sarà che il governo sta tassando anche l’aria, ma le purghe tornano di moda.  Temo che la signora, dotata di borsa Prada, si sia portata avanti, per stare al passo con i tempi.
Espiamo per quelle colpe che non sono mai loro, e intanto chi può si adatta. Bisogna guardare il lato positivo delle cose, il risvolto della medaglia nasconde grandi soddisfazioni.

Ci teniamo in ottima forma fisica: la dieta stretta e le pedalate forzate causa carburante alle stelle regalano un figurino asciutto e impeccabile, in piscina questo agosto creperanno tutti d’invidia.
Scopriamoci amanti del vintage e del grunge:  spolvera anche tu la maglietta della mamma, quella c on i glitter anni 80, e non curarti delle scarpe malconce, c’è chi paga per averle così.

Apriamo i nostri orizzonti culturali: al posto dell’happy hour fighetto, beviamoci una birra al parco.
Socievoli e astuti:  ogni evento gratuito cittadino è il nostro pane (nel vero senso della parola)  mi hanno raccontato di persone satolle appostate come falchi davanti al buffet del salone del mobile. E poi le chiacchiere sotto una torre occupata ci fanno tornare giovani e pieni di sogni.

Recuperiamo quel contatto speciale con la natura:  quest’anno a Loano andiamoci in tenda altro che pensione a 3 stelle.

Riscopriamo il nostro spirito da investitori: conosciamo a memoria il bilancio domestico e i saldi vantaggiosi di almeno 3 banche, spostare un conto può farci guadagnare quei 2 o 3 euro annui in più.

Il fai da te è più genuino e salutare:  la torta nuziale la facciamo con la panna spray e il ricevimento con i coupon dei gruppi d’acquisto.

La signora sarà già a casa, a caricare la sua arma diabolica, routine quotidiana che…bisogna dirla tutta…alla lunga stanca.

sabato 12 maggio 2012

Il club dei 29



Ho passato l’anno scorso a pensare di esserci già dentro, forse il mio inconscio mi preparava e mi proteggeva, poi ad aprile, il pensiero è divenuto realtà, senza troppi traumi, apparentemente.
Ero dentro, nel club dei 29, la soglia prima dei 30 anni intendo.
Il giorno dopo, un mese e un giorno fa, ho realizzato: "Questo sarà l’ultimo anno dei venti". Tutti questi numeri ora fanno un po’ paura. Compiere 30  anni in questi anni fatti di crisi economica, crisi sociale, crisi d’identità.

“L’anno prossimo divento adulta”, mi sono detta quasi incredula, davanti allo specchio, ricordandomi  felice il giorno della mia prima laurea.
Si pensa alle coetanee indipendenti, alle donne con la valigia, quella vera, quella fatta di affetti lontani, radici solide e amici di passaggio. Penso a quelle già "accasate", le sposate, le tenere e forti neo mamme.
Io non rientro in nessuna di quelle categorie. Lavoro fisso, non pagato benissimo, tante idee molte confuse.

La mia valigia è fatta di progetti un po' sconclusionati, dubbi e incertezze. In quest’anno voglio metterci dentro un sacco di accessori nuovi o ritrovati:
  • l’ardore
  • la perseveranza
  • l’intraprendenza
  • il rischio
Dobbiamo metterci per forza dentro almeno 2 parti di rischio, perché ho capito che se non c'è quello non si parte, non veramente.

Oggi è il compleanno di un'amica, a lei e a me che scrivo, voglio regalare questo pensiero: dobbiamo ricordarci di preparare la nostra valigia bene, con dentro l’insensatezza dei vent’anni, i nostri sogni che abbiamo messo infondo al cassetto, i pigiami comodi della maturità e la saggezza che ci siamo coltivate, un po' di spensieratezza e libertà, quella dose di fiducia che ci hanno fatto dimenticare, le nostre camicie pulite fatte di virtù, i nostri maglioni pesanti di testardaggine.

E quella maglietta fine di pura pazzia da mettere nei giorni giusti, con il vento fresco del mare.

Buon viaggio verso i 30, che noi abbiamo già deciso saranno 29 ancora…ancora per un altro anno, o forse di più!

domenica 6 maggio 2012

La finestra sul cortile


Il mio cortile da su un hotel. A volte è curioso sbirciare dalle finestre delle persone di passaggio. A parte i patiti del calcio, chiassosi che si fermano a Milano solo per vedere la partita, ci sono tante vite che passano solo per una notte o poco più. 

Coraggiosi inquilini che si lasciano ascoltare mentre riversano al telefono i loro drammi, spavaldi in maglietta che sfidano la neve d’inverno per una sigaretta.

Ingenui in mutande che pensano di esser soli e si scoprono nell’intimità.
Amanti rilassati, affacciati a prendersi una pausa. E io, nascosta o no, tra le tende che vivo le mie giornate da qui.

L’unica differenza tra me è loro? Loro ripartono, io resto.